Storia
Il Castello è definito “Forte Spagnolo” perché nel 1532 il Vicerè don Pedro de Toledo, sotto il Regno di Napoli, ne ha amplificato sostanzialmente l’assetto architettonico, superando i limiti del baluardo medioevale. La direzione dei lavori venne affidata a Pirro Luis Escrivà, architetto esperto nella realizzazione di fortificazioni, che trasformò la struttura in modo che potesse offrire difesa e controffensiva.
Si tratta di una struttura imponente, a pianta quadrata, con cortile interno che presenta agli angoli massicci bastioni a punta di lancia dotati anche di cisterne per l’approvvigionamento dell’acqua. Ogni lato della costruzione, lungo 130 metri è totalmente rivestito in travertino; le mura presentano uno spessore notevole.
Interamente circondato da un fossato profondo e molto ampio l’ingresso del castello è definito da un ponte in muratura che inizialmente presentava la “camminata” in legno, distrutta poi nel 1883 e sostituita oggi dalla pietra.
Il Portale bianco, unico elemento decorativo, è fiancheggiato da lesene in ordine dorico ed è sormontato dall’aquila a due teste a significare l’unione di due imperi.
Caratterizzano il monumento la presenza di locali sotterranei utilizzati come celle carcerarie e di un parco all’esterno, che ne avvolge il perimetro.