L'Aquila e i terremoti

L’Aquila, come l’Araba Fenice, rinasce dalle sue ceneri. Un’intera città storica recuperata integralmente che ci consente di camminare tra le sue strade attraversando le ricostruzioni del XV e XVIII secolo.

L'Aquila e i terremoti
L'Aquila e i terremoti

I terremoti che si sono succeduti sin dalla fondazione hanno fortemente caratterizzato la forma e la stessa architettura della città interrompendo l'unitarietà spaziale degli ambiti (strada-piazze) che si erano progressivamente definiti.

Le sequenze ricostruttive svoltesi dopo ogni sisma, non hanno cancellato ciò che precedeva loro, ma si sono sovrapposte senza distruggere totalmente le tracce degli assetti architettonici o artistici precedenti. 

Il patrimonio architettonico rinascimentale posteriore al sisma di metà Quattrocento si è conservato in gran parte per la presenza di presidi antisismici che hanno mitigato gli effetti del terremoto del 1703. Le “case baraccate avevano una intelaiatura lignea affogata nella muratura, rivestita di mattoni o pietrame. La loro presenza negli edifici storici ha impedito maggiori danni durante il sisma del 2009 e ha impedito il ribaltamento delle facciate sulle strade.

Guardando il futuro

Nella ricostruzione dell’Aquila del 2009 ci sono progetti di grande innovazione.

  • Man (Metropolitan area network) un anello in fibra ottica ad alta capacità che collega i principali siti e istituti della città per sperimentare e fornire servizi avanzati.
  • Smart tunnel nella città storica, una galleria sotterranea lunga circa 17 chilometri, all’interno della quale passano i principali servizi, dall’acqua agli scarichi fognari, dalla luce alla fibra ottica. Il tunnel permette il passaggio dei tecnici e quindi di intervenire per riparazioni, manutenzione o per posare nuove infrastrutture di rete senza dover bloccare le strade e senza intaccare la pavimentazione.