Valle Subequana

Da L’Aquila si prende la Strada Statale n. 17 fino a San Gregorio e poi la Statale n. 261 Subequana e presto si incontra il bivio per Fossa, l’antica Aveia dei Vestini.

Valle Subequana

Prima di entrare nel paese, una stradina a destra conduce alla Chiesa di Santa Maria ad Cryptas. Sorge ai piedi del Monte d’Ocre e fu eretta nella seconda metà del ‘200 da maestranze cistercensi. La denominazione è dovuta alla presenza di alcune grotte scavate nelle vicinanze.

Le pareti sono completamente coperte da preziosi affreschi. Le pitture sulla parete interna della facciata, sulla parete di destra e nell’abside sono di scuola benedettina della fine del XIII secolo e raffigurano scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento e Santi. Sulla parete di sinistra importanti affreschi senesi trecenteschi narrano storie della vita della Vergine. Un fregio che nasce dalla bocca di un drago divide in lunghezza la parete di destra, dove sono dieci riquadri con altrettanti dipinti. Nella parete interna della facciata è dipinto un grandioso Giudizio Universale, eseguito su quattro strisce orizzontali. 

Uscendo dall’abitato, si prende la strada che sale a sinistra e che conduce, a meno di un chilometro, al Monastero di Santo Spirito d’Ocre. Fu fondato nel 1222 dal Beato Placido da Roio. L’imponente costruzione, che si presenta come una vera e propria fortezza, mostra sul lato verso la montagna una poderosa muraglia. Se uscendo da Fossa, si prende la strada che sale a destra, si arriva al Castello di Fossa, tipico recinto che racchiudeva il paese medievale.

Più avanti, a due chilometri, sorge il Convento di Sant’Angelo d’Ocre. Il monastero, voluto dalla contessa Sibilia d’Ocre per le monache benedettine, fu costruito su una rupe sporgente dalla montagna da maestranze cistercensi nel 1242.

Dal convento, una stradina in forte salita porta al Castello d’Ocre. Fu il luogo fortificato più importante della media valle dell’Aterno. Distrutto dagli Aquilani intorno al 1293, fu poi ricostruito; preso da Fortebraccio nel 1424 e riconquistato dagli Aquilani nell’anno successivo, oggi è in rovina. Si tratta di un borgo murato: al suo interno si trovano resti di numerose case, allineate su quattro strade parallele e una chiesa a tre navate, presso l’angolo sud-est.

Si prosegue per San Demetrio nei Vestini (m 672), grosso centro formato dalla fusione di sette frazioni. Appena fuori dell’abitato è il piccolo Lago Sinizzo, di origine carsica.

Nella parete rocciosa che sovrasta Stiffe, dominato dalle rovine dell’antico castello, è l’ingresso alle Grotte di Stiffe. Situate a m 696, con uno sviluppo di 650 m ed un dislivello di 30 m, sono interamente percorse da un fiume sotterraneo le cui acque provengono dai numerosi inghiottitoi dell’altopiano carsico di Rocca di Mezzo. Si possono ammirare stalattiti e stalagmiti all’interno di ambienti grandiosi nei quali laghetti, rapide e cascate alte fino a 20 m creano uno scenario fantastico.

Informazioni sulle visite alle grotte.

Da Fontecchio si raggiunge Santa Maria del Ponte (m 558). sulla strada di Tione. La chiesa risale alla seconda metà del XII secolo e custodiva alcune opere d’arte custodite nel Museo Nazionale di L’Aquila, quale il Trittico del Maestro di Beffi, la Bibbia Atlantica datata all’VIII secolo, il gruppo del Presepio con la Madonna, il Bambino e San Giuseppe, in terracotta policromata, di Saturnino Gatti (1463-1521).

Beffi (m 642) domina la valle dell’Aterno dall’alto di una parete rocciosa e con il suo castello, assieme alla Torre di Goriano, costituiva il nodo centrale del sistema difensivo della valle Subequana.

Da Beffi si raggiunge Castelvecchio Subequo (m 490) particolarmente interessante per le Catacombe, della fine del IV secolo, una delle più antiche testimonianze del Cristianesimo in Abruzzo, e per la Chiesa di San Francesco.

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