Le sorgenti del fiume Vera sgorgano al piede dei rilievi carbonatici del massiccio del Gran Sasso e sono caratterizzate da un’estrema stabilità del regime, con portata costante nel corso dell’anno.
Tre percorsi portano i visitatori a scoprire l’intera Riserva in poche ore:
Le sorgenti sono ambienti di particolare interesse idrologico e biologico e sono tra i più importanti habitat d’acqua dolce continentale, ospitando una fauna peculiare ad alto tasso di endemismo.
Per quanto riguarda la vegetazione, sono presenti specialmente pioppi neri (Populus nigra) e salici di varie specie (soprattutto Salix alba), oltre a un lussureggiante sottobosco con equiseti (Equisetum arvense) e farfaracci (Petasites hybridus). Abbondano anche i cespugli di biancospino e prugnolo.
Le acque del Vera hanno costituito la risorsa più importante per lo sviluppo dei centri di Tempera, Paganica e Bazzano. Oltre a irrigare i campi della pianura limitrofa, l’acqua è stata sfruttata come forza motrice, già a partire dal XV secolo (mulini, la cartiera del 1717, la rameria).
Il fiume Vera, dopo circa 3 km, confluisce nel Raiale, affluente di sinistra dell’Aterno.
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