La facciata, imponente e scenografica, di evidente derivazione borrominiana, fu realizzata dal lombardo Giovan Francesco Leomporri fra il 1770 e il 1775. L’elegantissima cupola neoclassica risale al 1805 ed è attribuita a Giuseppe Valadier (1761-1839), il maggiore architetto neoclassico della Roma del tempo.
L’interno, a navata unica con profonde cappelle laterali, è caratterizzato dalla fusione di forme barocche e neoclassiche, arricchite dagli stucchi realizzati nel 1896 sotto la direzione di Teofilo Patini. Con il sisma del 2009 è crollata la cupola che è stata ricostruita nel 2018, com’era, grazie al finanziamento della Repubblica francese e dello Stato italiano, ove però le parti ricostruite appaiono leggibili nel contesto complessivo della struttura.
Sul fianco destro della chiesa è stata realizzata la Cappella della Memoria in ricordo delle 309 persone decedute per il sisma del 2009 dove è anche esposto il quadro della Madonna del Popolo Aquilano, molto venerata, realizzato per la chiesa di San Marco.
Interno
Nell’abside si trova il grande polittico, con ricca cornice dorata, di Francesco Bedeschini, che rappresenta il Salvatore, la Santissima Trinità, la Madonna, il Purgatorio, San Massimo e Sant’Equizio (XVII secolo). Sui due altari della crociera sono tele di Bernardino Ciferri (XVIII secolo), che raffigurano la Discesa dello Spirito Santo e il Martirio di Santa Lucia, e in tre cappelle si trovano le tele del Transito di San Giuseppe, Santa Barbara con il Cristo morto e San Giovanni Battista, mentre nella prima cappella a sinistra c’è un quadro di Teofilo Patini raffigurante Sant’Antonio da Padova (1897).
Anche conosciuta come “Anime Sante” o “Chiesa del Purgatorio”, questa chiesa è tra le più importanti della città per la scenografica facciata barocca in pietra concia di Poggio Picenze, un paesino limitrofo. Edificata nel 1703, in memoria delle vittime del terremoto dell’epoca, ha subito enormi danni durante quello del 2009. Per ricordare le 309 vittime si erge la Cappella della Memoria che trovi sulla destra. La cupola è un’opera neoclassica di Valadier che, dopo un magistrale restauro, porta ancora evidenti cicatrici del crollo dell’ultimo sisma. Ora dài le spalle all’abside e ammira lo splendido organo davanti a te, anch’esso danneggiato e restaurato nel dettaglio con una manutenzione straordinaria. La Francia ha adottato questa chiesa, finanziandone la ricostruzione e creando una salda cooperazione tra le nazioni.